NeoClassica si presenta, intervista agli editori
Com’è nato e perché il progetto NeoClassica? Qual è stata l’urgenza o l’esigenza che vi ha spinto a realizzare questo progetto?
L’idea iniziale era quella di realizzare un progetto che ci permettesse di sfruttare al massimo le conoscenze che abbiamo accumulato con il nostro percorso di studi. Ci siamo guardati un po’ intorno e abbiamo notato che in Italia l’ambito dell’editoria musicale (esclusa la pubblicazione di spartiti) è ristretto e a volte di stampo un po’ antiquato. Abbiamo deciso quindi di proporre un’alternativa che si inserisse nella tradizione musicologica in un modo più contemporaneo, pubblicando opere interessanti del passato e opere contemporanee di studiosi importanti, allo stesso tempo cercando di sostenere anche i nuovi nomi della musicologia, dando spazio a iniziative di giovani validi e capaci.
Ci raccontate che cos’è la musicologia – come se la spiegaste a dei bambini delle elementari?
In molte scuole elementari si studiano bene le arti visive, ed è da qui che si può cominciare a delineare una spiegazione. Là è importante capire i vari modi in cui sono state create opere come quadri, sculture, palazzi ecc.; nella nostra disciplina è invece altrettanto importante capire le opere musicali (sinfonie, canzoni, melodrammi ecc.). La musicologia consente di approfondire, ad esempio, le vite dei musicisti, le loro composizioni, i motivi che hanno spinto un compositore a creare una certa musica piuttosto che un’altra – in modo analogo in cui si studia la biografia di un pittore, la genesi di un quadro o la funzione sociale di una statua.
Che obiettivi vi ponete attraverso il portale NeoClassica?
Mi sembra quasi superfluo sottolineare l’importanza, al giorno d’oggi, di veicolare un’impresa come la nostra attraverso i mezzi telematici. Il portale è il primo mezzo di vendita diretta e di rapporto con il pubblico. Tuttavia noi di NeoClassica non vogliamo fermarci ad un “portale-vetrina”, ma siamo intenzionati a creare un punto nevralgico nell’ambito del mondo musicale italiano ed estero, un luogo virtuale che stimoli confronti attivi tra un pubblico eterogeneo (attraverso un blog), nel quale si possano reperire sempre nuove informazioni sulla vita musicale, musicologica ed etnomusicologica italiana e straniera, e si possa ascoltare musica (attraverso le playlist di NeoClassica su Spotify, ad esempio); una fucina di idee che sostenga l’evoluzione nei vari campi di ricerca e che, al tempo stesso, tenga accesa la viva curiosità di tutti quegli appassionati di musica di cui, per fortuna, è pieno il mondo.
La vostra immagine è ad alto tasso “estetico”. Come mai questa scelta?
Nella continua ricerca di rendere la nostra iniziativa moderna e interessante ci siamo accorti che l’importanza dell’impatto visivo, sia per quanto riguarda il portale internet, che per tutto l’ambito del design (copertine, logo, segnalibri, ecc.), è fondamentale. Come si suol dire, anche l’occhio vuole la sua parte; ci siamo voluti concentrare, quindi, anche sul lato estetico. Vogliamo che i nostri oggetti siano interessanti dal punto di vista dei contenuti, ma contemporaneamente vogliamo anche offrire dei prodotti belli nel loro insieme: valorizzare la musica e la ricerca sulla musica, significa darle anche l’aspetto che si merita; in fin dei conti, da sempre la musica ha avuto una sua netta connotazione “scenografica”.
Qual è il vostro pubblico di rifermento?
Come casa editrice ci inseriamo in un contesto abbastanza circoscritto. Tuttavia il nostro pubblico di riferimento può essere tendenzialmente eterogeneo. Ci rivolgiamo, infatti, al mondo accademico, sia musicologico che etnomusicologico, agli studenti di materie musicali, ai musicisti – che potrebbero essere interessati ad approfondire argomenti che possano sostenerli nelle loro esecuzioni – e infine agli amatori. La musica, si sa, è un’arte tra le più apprezzate: i teatri e gli auditorium hanno il loro pubblico di riferimento, un pubblico che è composto da tutte quelle persone che, dopo aver assistito ad un concerto, potrebbero essere interessate ad approfondire la biografia del compositore, le sue opere, le sue idee. Vogliamo offrire a tutti questa possibilità.
Come scegliete gli Autori da pubblicare?
Per quanto riguarda i testi già pubblicati nel passato, abbiamo optato per una scelta che riportasse in vita autori interessanti e spesso, a nostro avviso, ingiustamente dimenticati. Alcune volte, come nella collana Librettisti raccontano, l’idea del riscatto di autori conosciuti solo per la loro attività librettistica ha portato a ritrovare scritti emozionanti, e spesso anche esilaranti. Gli autori contemporanei – che siano affermati studiosi o giovani leve –, invece, sono stati scelti in base alla loro importante e spesso nodale attività di ricerca; i loro scritti propongono un contributo concreto e originale al panorama musicale.
Una domanda finale: che tipo di approccio avete quando ascoltate la musica? Rilassato e divertito oppure al contrario con un’attenzione o un’attitudine particolari, come dichiarava Theodor Adorno in modo “intellettuale e cerebrale”?
Dipende dal tipo di musica che ascoltiamo. Forse, visto il nostro percorso di studi, nel caso della musica cosiddetta “classica”, spesso ci piace soffermarci a riflettere su alcuni elementi musicali che stiamo ascoltando, cercando di capire il più possibile cosa percepiamo e recepiamo in quel momento. Altre volte invece ci lasciamo trasportare dalla meraviglia della musica.
Lo stesso poi vale per la musica cosiddetta popular. Amiamo diversi generi, dal rock al folk al soul. Alcune volte è interessante porsi nei confronti di questa musica in modo “intellettuale” e fare lunghe chiacchierate – a volte anche discussioni animate! –, ma altre volte è bello ritrovarsi a cantare a squarciagola la canzone che si ama, o fischiettare la melodia più accattivante senza pensare a niente.