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Felice Romani, uno dei più grandi librettisti ottocenteschi, autore di opere come Norma e L'elisir d'amore, fu anche capace novellista, arguto epigrammista e delicato poeta. Nella presente raccolta di versi e prose Romani si perde tra antiche terre lontane dal profumo esotico o passeggia per la Milano del primo Ottocento, esplorando temi ed epoche sempre diversi. Dai racconti cavallereschi (Arturo e Madonia, La nuova Egeria, Il velo di Margravia) alle narrazioni bibliche (Morte di Adamo ed Eva, Rachele e il Dio della Mesopotamia), dalle traduzioni in versi di poemi nordici (Gunloda, Le nozze di Asclusa) fino alle verisimili cronistorie contemporanee (I virtuosi in viaggio, La crinolina) ed ai fulminei epigrammi, Romani si fa testimone degli ambienti, dei sapori e degli umori della letteratura ottocentesca.
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Nella divertente Autobiografia di un ex-cantante la penna di Ghislanzoni ci conduce nella Milano di inizio Ottocento, mostrandoci ironicamente quale fosse all'epoca la gavetta obbligata di ogni musicista in erba. Una sottile e spiritosa satira di costume emerge tra i tanti personaggi verisimili delineati dall'autore in questi dieci scritti "musicali" selezionati da NeoClassica.
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Uno dei più grandi compositori italiani d'inizio Novecento, Pietro Mascagni, visto attraverso la lente di uno dei più arguti e innovativi musicologi di quell'epoca, Giannotto Bastianelli. Le opere del compositore vengono analizzate e spiegate con profondità e semplicità: il Pietro Mascagni di Giannotto Bastianelli è una validissima introduzione all'autore che compose Cavalleria rusticana.
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Franco Faccio, compositore e direttore d’orchestra, fu uno dei grandi protagonisti della vita musicale milanese della fine del XIX secolo. Attraverso questa biografia De Rensis ripercorre la parentesi artistica di questo interessante musicista – la stesura delle sue opere, in primis l’Amleto, la sua attività didattica e quella di direttore d’orchestra – mettendola inevitabilmente in continua relazione con l’ambiente musicale e intellettuale circostante. In tal modo emergono di prepotenza le figure di Giuseppe Verdi e Arrigo Boito, il circolo scapigliato, il salotto Maffei, Giulio Ricordi e tutti i più o meno noti artisti dell’epoca. De Rensis offre così una panoramica completa di uno dei periodi più intensi della storia musicale italiana.
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La figura di Francesco Cilea, al giorno d'oggi, viene ricordata esclusivamente per il suo capolavoro: il melodramma Adriana Lecouvreur. Pochi sanno però che la sua carriera fu costellata di grandi e piccole opere, di un incessabile processo di raffinazione, e soprattutto di un'instancabile lavoro didattico e organizzativo.
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In questo piccolo epistolario, Gaetano Donizetti svela il proprio lato più intimo. Le lettere, scritte dopo la morte dell'adoratissima moglie, mostrano quegli aspetti del compositore che difficilmente avrebbero potuto trasparire dalle sue opere: i suoi passatempi, le sue amicizie, i suoi gusti, ma anche e soprattutto l'instancabile energia che mosse - in anni certo difficili - la sua vita e la sua carriera. Alla corrispondenza di Donizetti è premessa l'introduzione di Eugenio Checchi, interessante figura di giornalista-musicologo e patriota; le note alle lettere si avvalgono invece degli eruditi contributi di Filippo Marchetti e Alessandro Parisotti.
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I saggi raccolti in questo volume di Alessandro Arbo discutono alcuni principali temi della filosofia della musica nel Novecento: dalla presenza del mito di Beethoven nella cultura centroeuropea, all'interpretazione delle rapide metamorfosi dei materiali sonori posteriori alla crisi del sistema tonale, al comune proposito di identificare nella musica un'esperienza della temporalità più originaria o autentica rispetto a quella imposta dai ritmi dell'era tecnologica. L'esame critico coinvolge i criteri di interpretazione dell'opera musicale fondati su paradigmi teorici quali la dialettica, la fenomenologia, l'ermeneutica, la teoria della ricezione.
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NeoClassica raccoglie in quest'unico volume dal titolo Malìa tre componimenti di Luigi Capuana: Il sogno di un musicista, Malìa e Un melodramma inedito.
Il primo breve racconto è l'estratto della settima giornata presa dal Decameroncino capuano. L'interesse di Capuana nei confronti dei fenomeni spiritici emerge nel corso di una narrazione scorrevole e garbata. In Un melodramma inedito il protagonista è turbato da una visione e da una musica arcane che lo trasportano in uno stato allucinatorio, nel quale è impossibile cogliere la differenza tra il sogno e la realtà.
Il melodramma in tre atti Malìa è un interessantissimo esempio di arte librettistica, che si inserisce in pieno nelle tematiche e ambientazioni tipiche del contemporaneo stile verista.