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  • In February 2014 an international seminar on musical dynamics and creativity in Africa was held at Tor Vergata University of Rome. The topic and the approach were strongly influenced by issues that Gerhard Kubik believed should have been addressed for a long time, such as the attention to cultural and social dynamics, with a specific emphasis on the creativity of individuals. Beside his keynote address, Music Traditions, Change and Creativity in Africa includes the contributions presented by scholars from different countries, particularly active in the East African area and in dialogue with Italian researchers who have field experience in the same region. Along with the papers multimedia contents are also available online.
  • Un’inedita esplorazione dell’itinerario artistico di Martino Traversa, compositore apolide della musica contemporanea italiana. La sua produzione coniuga un ardito neomodernismo – esito personalissimo della ricezione del “secondo” Boulez – con una urgenza retrospettiva, vissuta come frangia estrema del debussysmo e del ravelismo. Erma bifronte tra utopia e nostalgia, persegue un rigoroso costruttivismo sonoro sia nelle opere solistiche, cameristiche e sinfoniche sia nel versante elettronico ed elettroacustico. Profondamente avverso a qualsiasi radicalismo concettuale o anti-musicale, ha coltivato un cammino compositivo autonomo, fuori dagli schemi e lontano dalle accademie, guardando più all’Europa che all’Italia. Ne delinea il composito ritratto la struttura quadripartita e pluridisciplinare del volume: sei contributi musicologici affidati, oltre ai due curatori, ad Alfonso Alberti, Marco Angius, Gian Paolo Minardi e Curtis Roads; due approfondimenti dialogici con lo stesso compositore e con Angius; quattro conversazioni con i suoi interpreti storici: Irvine Arditti, Mario Caroli, Garth Knox, Ciro Longobardi; un’appendice conclusiva su un’installazione intermediale curata da un musicologo, Lombardi Vallauri, un critico letterario, Fabio Vittorini, e una storica dell’arte, Francesca Pola.
  • NeoClassica raccoglie in quest'unico volume dal titolo Malìa tre componimenti di Luigi Capuana: Il sogno di un musicista, Malìa e Un melodramma inedito.

    Il primo breve racconto è l'estratto della settima giornata presa dal Decameroncino capuano. L'interesse di Capuana nei confronti dei fenomeni spiritici emerge nel corso di una narrazione scorrevole e garbata. In Un melodramma inedito il protagonista è turbato da una visione e da una musica arcane che lo trasportano in uno stato allucinatorio, nel quale è impossibile cogliere la differenza tra il sogno e la realtà.

    Il melodramma in tre atti Malìa è un interessantissimo esempio di arte librettistica, che si inserisce in pieno nelle tematiche e ambientazioni tipiche del contemporaneo stile verista.

  • Luca Marenzio (c. 1553-1599), compositore che portò il genere del madrigale polifonico alla più alta espressione, visse e operò nelle principali corti dell'Italia settentrionale, a Roma, e in Polonia, al servizio del re Sigismondo III.

    Pur perseguendo intenti di sintesi, il volume non rinuncia a proporre dettagli biografici inediti, originali approfondimenti delle opere e un'aggiornata informazione bibliografica.

     
  • In questo piccolo epistolario, Gaetano Donizetti svela il proprio lato più intimo. Le lettere, scritte dopo la morte dell'adoratissima moglie, mostrano quegli aspetti del compositore che difficilmente avrebbero potuto trasparire dalle sue opere: i suoi passatempi, le sue amicizie, i suoi gusti, ma anche e soprattutto l'instancabile energia che mosse - in anni certo difficili - la sua vita e la sua carriera. Alla corrispondenza di Donizetti è premessa l'introduzione di Eugenio Checchi, interessante figura di giornalista-musicologo e patriota; le note alle lettere si avvalgono invece degli eruditi contributi di Filippo Marchetti e Alessandro Parisotti.
  • Il volume La musica fra testo, performance e media offre una riflessione sulle forme di esperienza musicale della contemporaneità e di un passato che spazia dalla prima età moderna alla fine del Ventesimo secolo. Queste possono essere riportate a un concetto ampliato di mediazione musicale che non si applica soltanto all’esperienza “mediatizzata” della musica, proposta da dischi, film, trasmissioni radio e televisive, piattaforme di archiviazione web e social media, ma anche a un concerto dal vivo, a un’installazione, a una partitura a stampa e a un manoscritto musicale miniato. Nel complesso, i saggi di La musica fra testo, performance e media rispondono all’esigenza di problematizzare le forme di esperienza musicale riconducibili ai tre concetti di testo, performance e media, di esplorarne le reciproche relazioni e tensioni ma anche la reciproca permeabilità, fino al punto di indistinzione. La copertina è di Daniele Simonelli.
    SAGGI: Alessandro Cecchi - Forme e concetti dell’esperienza musicale: testo, performance, media nella prospettiva della mediazione radicale I. tecnologia esperienza performance Gianmario Borio - L’esperienza estetica sotto l’egida della tecnologia Giacomo Albert - Post-music: l’ibridazione delle forme audiovisive nel XXI secolo tra performance e tecnologia Alessandro Bratus - Corpi, schermi e “macchine che corrono”: la rappresentazione della performance nella Electronic Dance Music II. sguardo voce ascolto Vincenzo Borghetti - Lo sguardo che ascolta: Alamire, i manoscritti musicali di lusso e i lettori cortesi Michela Garda - Attraverso la voce: oltrepassamenti e dislocazioni tra XX e XXI secolo Emilio Sala - L’inconscio acustico della seconda voce di Milly Emanuele Senici - Filmare l’aria: Franco Enriquez, Francesco Rosi, Peter Sellars III. teorie visioni dibattiti Roberto Calabretto - Appunti per una teoria della musica per film, a partire dalle parole dei registi Gaia Varon - Al servizio dell’ascolto? Il dibattito sulla musica orchestrale in televisione ai suoi esordi IV. gesto corpo scena Maurizio Corbella - Nuove Consonanze. Corpo, suono e performance in Un tranquillo posto di campagna di Elio Petri Maria Teresa Soldani - Il cinema indipendente americano attraverso la musica indie Matteo Giuggioli - Le forme dell’opera nel cinema. Sull’impiego cinematografico del Trovatore tra Gallone e Visconti Ilario Meandri e Matteo Aldeni - Sonorizzatori e rumoristi: la realizzazione degli effetti sonori

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  • La musica a cui si riferisce il titolo di questo libro è, da una parte, la musica che Jean-Jacques Rousseau ascoltò fin da bambino commuovendosi fino alle lacrime e che lo consolò nelle difficoltà dell’età avanzata: musica semplice e piacevole, “naturale” come egli la dice; ed è anche la musica “imitativa”, musica d’arte raffinata e complessa di cui seppe descrivere le dinamiche tecniche e linguistiche nel loro percorso storico e indovinarne il futuro sviluppo; ma è soprattutto l’idea di musica da lui elaborata all’interno della riflessione sull’origine, sulle società, sui linguaggi, e a cui affidò la proiezione del suo io inquieto. Musica risonante e musica teorizzata interagiscono già nella prima prova pubblica di Jean-Jacques Rousseau, la presentazione all’Acadèmie des Sciences parigina di un nuovo sistema di notazione, e nel suo primo scritto pubblicato che lo spiegava nei dettagli e nelle motivazioni. Così sarà in tutte le sue prove musicali fino al Pygmalion quando l’altezza del compito affidato all’artista – la conciliazione di natura e cultura – lo sgomenta tanto da indurlo al silenzio.

    Sommario

    Introduzione Jean-Jacques e Rousseau Prime esperienze musicali Un’idea nuova Un lavoro straordinario Le due musiche Le Devin du village L’origine Un’altra origine L’arte del musicista Il teatro Pygmalion Le grand Faiseur Consolazioni Segni grafici Riferimenti bibliografici Indice dei nomi
  • In questo volume, Vincenzo Della Ratta guida il lettore in un affascinante viaggio alla scoperta del complesso rapporto che intercorre tra la morte e i gong presso i jarai, un gruppo etnico degli Altipiani Centrali del Vietnam. I gong svolgono un ruolo cruciale nelle celebrazioni funebri dei jarai, poiché scandiscono i diversi momenti del lungo percorso rituale che culmina con l’Abbandono della tomba, la cerimonia con cui ci si congeda definitivamente dal defunto. Per consentire al lettore di comprendere il legame tra ensemble di gong e rituali funebri, l’autore presenta, inoltre, le concezioni dei jarai rispetto alla morte, la descrizione dello svolgimento dei rituali e anche la particolare configurazione dei cimiteri dove tali rituali hanno luogo. Il volume, presentato da Giovanni Giuriati, è accompagnato da un consistente apparato multimediale di numerosi esempi audio-video raccolti in Vietnam e si rivolge a studiosi di etnomusicologia, antropologia, orientalisti e storici delle religioni.

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