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  • Che cosa conosciamo di Pietro Mascagni, oltre a Cavalleria rusticana? Eppure una quindicina sono i suoi melodrammi, e numerose sono le composizioni per orchestra, da camera, per pianoforte, ampio il repertorio corale (sia sacro che profano), curioso il suo interesse per il teatro e il cinema. Con approfondito spirito musicologico e con l'ausilio di documenti inediti - non ultimo il prezioso Pietro Mascagni di Bastianelli e le lettere del librettista Guido Menasci -, Cesare Orselli ci guida alla scoperta del grande compositore toscano.
  • Uno dei più grandi compositori italiani d'inizio Novecento, Pietro Mascagni, visto attraverso la lente di uno dei più arguti e innovativi musicologi di quell'epoca, Giannotto Bastianelli. Le opere del compositore vengono analizzate e spiegate con profondità e semplicità: il Pietro Mascagni di Giannotto Bastianelli è una validissima introduzione all'autore che compose Cavalleria rusticana.
  • Felice Romani, uno dei più grandi librettisti ottocenteschi, autore di opere come Norma e L'elisir d'amore, fu anche capace novellista, arguto epigrammista e delicato poeta. Nella presente raccolta di versi e prose Romani si perde tra antiche terre lontane dal profumo esotico o passeggia per la Milano del primo Ottocento, esplorando temi ed epoche sempre diversi. Dai racconti cavallereschi (Arturo e Madonia, La nuova Egeria, Il velo di Margravia) alle narrazioni bibliche (Morte di Adamo ed Eva, Rachele e il Dio della Mesopotamia), dalle traduzioni in versi di poemi nordici (Gunloda, Le nozze di Asclusa) fino alle verisimili cronistorie contemporanee (I virtuosi in viaggio, La crinolina) ed ai fulminei epigrammi, Romani si fa testimone degli ambienti, dei sapori e degli umori della letteratura ottocentesca.
  • Entrare in un Gurdwara – il luogo di culto del sikhismo – durante il rito domenicale o per festività specifiche significa immergersi in un ambiente multisensoriale, dove colori, profumi e movimenti si fondono in uno spazio sonoro complesso, fatto di musiche, cantillazioni e parole. La musica, veicolo del ricordo di Dio attraverso la recita reiterata del Suo Nome, il Simran, occupa un ruolo centrale. Indispensabile al rito, essa diventa strumento di memoria, appartenenza ed espressione. La pratica musicale religiosa associata al sikhismo è definita Gurbani kirtan, un’espressione complessa che oggi include una varietà di forme musicali e interpretazioni.

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    In questo numero di Etnografie Sonore / In this number:
    • Francesca Billeri - Amusing the Spirits through the Music: Coul Ruup Rituals in Cambodia
    • Delia Dattilo - Voci italiane dalla West Coast: le audioregistrazioni di Sidney Robertson Cowell (California 1939)
    • Roberto Milleddu - La musica sarda di tradizione orale alla radio: un primo inquadramento (1920-1980)
    • Lorenzo Chiarofonte - The Dance of the Drunkard Prince. A Celebration for the Spirits in Central Burma (Myanmar)

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    In questo numero di Etnografie Sonore / In this number:
    • Sergio Bonanzinga - Forgiare la musica. Da Tubal-Kain ai mastri ferrai siciliani
    • Alessandro Cosentino - “Resettled” Musical Practices of the Nharo from D’kar (Botswana)
    • Michele Segretario - Aurality and the Tactics of Resistance in Spanish America (1539-1675)
    • Maria Semi - Delgamuukw v. the Queen. Cronache di un ascolto giudiziario
  • Questo volume propone un’indagine su alcune reciproche influenze tra la cultura musicale di Italia e di Francia nel Novecento. I saggi qui pubblicati sono scaturiti da un convegno tenutosi a Palermo nel 2008 in ideale prosecuzione con due precedenti incontri di studio a Strasburgo e a Cremona. Ancora oggi quei lavori, con qualche piccolo aggiornamento, mantengono attualità e interesse. Gli scritti – di Jean-Jacques Nattiez, Carlo Serra, Gianfranco Vinay, Raffaele Pozzi, Angelo Orcalli, Luigi Manfrin, Gaetano Mercadante, Pietro Misuraca, Gabriele Garilli, Amalia Collisani, Pierre Michel, Alessandro Arbo, Ingrid Pustijanac, Giovanni Damiani – disegnano una rete variegata di flussi, convergenze, echi, alleanze da Dallapiccola e Messiaen ai compositori più recenti.
  • La biografia del soprano Emma Zilli (Udine, 1863 – L’Avana, 1901) consente di percorrere un viaggio nel mondo operistico del tardo Ottocento attraverso l’esperienza di un’acclamata interprete, le sue esibizioni, le tournée e gli incontri con i personaggi più influenti dell’epoca, come Giuseppe Verdi, Giulio Ricordi, Giacomo Puccini e Franco Faccio. Apprezzata fin da subito dall’editore milanese per le sue qualità attoriali e canore, fu scelta da Verdi per il suo Falstaff – fu la prima interprete di Alice Ford. La Zilli legò il suo nome ai più celebri melodrammi dell’epoca, diventando un’artista di riferimento per le opere pucciniane e verdiane.

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