Collane

Epoca

PREZZO

  • Dies irae connette in un percorso che si dispiega nel tempo, dal Cinquecento all’Ottocento, evidenze antropologiche, riflessione filosofica, dati statistici ed esperienze artistiche, per dare un senso alla storia del requiem, immagine riflessa degli uomini rinviataci dalla storia della morte. Per individuare nessi coi percorsi della coscienza collettiva sulla morte, in Dies irae la storia del requiem è stata interrogata da una prospettiva musicale, volta a osservare, da diverse angolazioni (storia della mentalità, ricerca documentaria d’archivio, analisi musicale), momenti e opere. Due i principali percorsi d’indagine: le origini della messa per i defunti e il rapporto tra musica e testo liturgico; il cammino di secolarizzazione del requiem letto attraverso la lente di messe composte negli anni della Rivoluzione francese e della Restaurazione.
  • Quattordici capitoli per esplorare la musica e il pensiero di Goffredo Petrassi, uno dei maggiori compositori italiani del Novecento, e con essi la musica occidentale del secolo scorso. Da Darmstadt al Coro di morti, dal cinema alla didattica, dal rapporto con le arti figurative ai Concerti per orchestra, Luca Lombardi conduce e insieme discute le idee di Goffredo Petrassi, un musicista che ha segnato la cultura (non solo musicale) della sua epoca. La postfazione di Antonio Rostagno, docente di Musicologia all’Università di Roma “Sapienza”, approfondisce e aggiorna le riflessioni scaturite da questi colloqui.
  • Perché scegliere la Bibbia per il libretto di un’opera? Che cosa hanno in comune il Nabucco di Verdi e il Mosè di Rossini? Franco Piperno ci aiuta a rispondere queste domande con il suo primo libro pubblicato per NeoClassica. A partire dalla metà degli anni ’80 del 1700 a Napoli e in altre piazze teatrali italiane venne aggiunta al calendario operistico una stagione in tempo di quaresima caratterizzata da opere su soggetto veterotestamentario. Da questo momento prende avvio e si consolida una tradizione di sacrodrammi biblici che giungerà fino al Nabucodonosor di Giuseppe Verdi e Temistocle Solera (1842), di fatto e di diritto appartenente alla predetta tradizione.
  • Orpheus di Ottorino Respighi e Sebastiano A. Luciani, originariamente pensato come manuale scolastico per la riforma della scuola voluta dal filosofo Giovanni Gentile, è molto di più di un compendio di nozioni musicali. L’approccio utilizzato nella seconda parte del volume, dedicata alla storia della musica, è meritevole di attenzione. Gli autori, infatti, rifiutano le correnti estetiche crociane secondo le quali l’arte può svilupparsi indipendentemente dalla forma. Il libro è curato da Norberto Cordisco Respighi; a lui si devono la dettagliata introduzione e le note di complemento al testo.
  • Prima di diventare il grande romanziere di Il rosso e il nero e della Certosa di Parma, il trentunenne Stendhal diede alle stampe le biografie di tre dei più grandi artisti del secolo appena trascorso. Pubblicate con il lungo titolo di Lettere scritte da Vienna in Austria sul celebre compositore J. Haydn, seguite da una Vita di Mozart e da Considerazioni su Metastasio e lo stato attuale della musica in Francia e in Italia (1814), queste tre biografie godettero di sicura fortuna sia in Francia che altrove. NeoClassica le ripubblica in una traduzione rivista e aggiornata, preceduta dall'introduzione di Alessandro Arbo e da un ricco apparato bio-bibliografico.
  • Luca Marenzio (c. 1553-1599), compositore che portò il genere del madrigale polifonico alla più alta espressione, visse e operò nelle principali corti dell'Italia settentrionale, a Roma, e in Polonia, al servizio del re Sigismondo III.

    Pur perseguendo intenti di sintesi, il volume non rinuncia a proporre dettagli biografici inediti, originali approfondimenti delle opere e un'aggiornata informazione bibliografica.

     
  • Il Concerto in Sol e il Concerto per la mano sinistra di Maurice Ravel sono tra i più apprezzati concerti per pianoforte e orchestra del Novecento. Il presente volume si propone come guida all'ascolto e, contemporaneamente, come messa a fuoco delle fondamentali questioni critiche generali che hanno caratterizzato il Novecento musicale, artistico e storico.
  • I saggi raccolti in questo volume di Alessandro Arbo discutono alcuni principali temi della filosofia della musica nel Novecento: dalla presenza del mito di Beethoven nella cultura centroeuropea, all'interpretazione delle rapide metamorfosi dei materiali sonori posteriori alla crisi del sistema tonale, al comune proposito di identificare nella musica un'esperienza della temporalità più originaria o autentica rispetto a quella imposta dai ritmi dell'era tecnologica. L'esame critico coinvolge i criteri di interpretazione dell'opera musicale fondati su paradigmi teorici quali la dialettica, la fenomenologia, l'ermeneutica, la teoria della ricezione.

Titolo

Torna in cima