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La figura di Francesco Cilea, al giorno d'oggi, viene ricordata esclusivamente per il suo capolavoro: il melodramma Adriana Lecouvreur. Pochi sanno però che la sua carriera fu costellata di grandi e piccole opere, di un incessabile processo di raffinazione, e soprattutto di un'instancabile lavoro didattico e organizzativo.
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Il presente volume è la restituzione multimodale del progetto di etnomusicologia applicata Roma a tempo di musica realizzato nella Scuola Secondaria di I grado “R. Bonghi” di Roma nell’a.s. 2022/2023. Attraverso lo studio e la pratica laboratoriale sia di repertori di tradizione orale che di musica d’arte del primo Novecento, si è voluto porre l’accento sulla bellezza e la pluralità della vita culturale di Roma, dove vivono e si influenzano persone provenienti da diverse parti del nostro pianeta. Grazie anche all’intervento in classe delle music makers protagoniste dei recenti flussi migratori, nel progetto Roma a tempo di musica si è lavorato sulla costruzione identitaria individuale e collettiva degli alunni, in una prospettiva fluida e transculturale.
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Per la prima volta in questo libro vengono raccolti gli scritti e pubblicate le conferenze di uno dei più importanti e prolifici compositori cinematografici italiani, che non ha tuttavia richiamato l’attenzione degli studiosi quanto i contemporanei Rota e Morricone. In questi testi, accompagnati da una selezione di interviste, Angelo Francesco Lavagnino spiega – al pubblico o a interlocutori come Giulietta Masina e Marco Giusti, in modo preciso e professionale, ma anche con tono ironico e scanzonato – in cosa consista il difficile mestiere del musicista cinematografico, una professione che lui stesso contribuì a ridefinire integralmente attraverso una pratica a tutto campo e una meditata riflessione sul rapporto fra suono, musica e immagine.
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Ogni domenica mattina in piazza di Pasquino a Roma, nei pressi di piazza Navona, si può udire un sound coinvolgente caratterizzato da andamenti ritmici provenienti dal cuore dell’Africa. Si tratta del coro Bondeko che anima il rito cattolico zairese nella chiesa della Natività di Gesù; esengo è la parola che in lingua lingala significa "gioia". Il volume è il risultato di una ricerca etnomusicologica condotta nella comunità congolese dal 2013, primo di una serie di monografie dedicate ad altri luoghi di culto frequentati da immigrati nella città di Roma. Esengo, realizzato in forma dialogica, si apre con un’introduzione storica del cristianesimo in Congo per poi focalizzarsi sulla storia della preziosa realtà congolese della chiesa della Natività. Seguono analisi e trascrizioni musicali di alcuni brani significativi del repertorio liturgico e un focus sulle pratiche musicali della Settimana Santa. Chiude il volume una sezione dedicata alle storie dei protagonisti del coro Bondeko. Il lavoro è corredato da un apparato multimediale che comprende fotografie e filmati documentati sul campo.
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Il suono della memoria è il filo conduttore di questo libro, che racconta l’esperienza della musica contemporanea nelle sue interazioni con la dimensione del tempo storico, tra utopia del passato e nostalgia del futuro. La scena immaginaria dell’ascolto e la risonanza del mito nel teatro musicale sono al centro di una narrazione che ci conduce nel laboratorio creativo di quattro compositori italiani di generazioni diverse – Goffredo Petrassi, Luciano Berio, Bruno Maderna e Salvatore Sciarrino – per mettere a fuoco i tratti di un genere musicale che ha svolto un ruolo decisivo nella cultura della seconda metà del Novecento. Un viaggio tra etica ed estetica, scrittura e suono, artigianato e stile, per scoprire che il suono della memoria potrebbe essere proprio quello di cui abbiamo bisogno, e che desideriamo di più.
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Percorsi di etnomusicologia ripercorre i molteplici itinerari di questa disciplina che, fin dai suoi esordi alla fine del XIX secolo, ha visto un susseguirsi di correnti teoriche-metodologiche rivolte a conoscere le diverse culture musicali. L'affascinante viaggio nella storia della disciplina permetterà di guardare ai modi in cui i ricercatori, nel corso del tempo, si sono avvicinati a tali culture, le hanno analizzate e interpretate avanzando interessanti e multiformi proposte ermeneutiche.
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I saggi raccolti in questo volume di Alessandro Arbo discutono alcuni principali temi della filosofia della musica nel Novecento: dalla presenza del mito di Beethoven nella cultura centroeuropea, all'interpretazione delle rapide metamorfosi dei materiali sonori posteriori alla crisi del sistema tonale, al comune proposito di identificare nella musica un'esperienza della temporalità più originaria o autentica rispetto a quella imposta dai ritmi dell'era tecnologica. L'esame critico coinvolge i criteri di interpretazione dell'opera musicale fondati su paradigmi teorici quali la dialettica, la fenomenologia, l'ermeneutica, la teoria della ricezione.