Nella divertente Autobiografia di un ex-cantante la penna di Ghislanzoni ci conduce nella Milano di inizio Ottocento, mostrandoci ironicamente quale fosse all'epoca la gavetta obbligata di ogni musicista in erba. Una sottile e spiritosa satira di costume emerge tra i tanti personaggi verisimili delineati dall'autore in questi dieci scritti "musicali" selezionati da NeoClassica.
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Amore nell'arte, volume di Tarchetti edito originariamente nel 1869, raccoglie tre racconti "musicali", che vedono come protagonisti tre complesse figure maschili completamente volte alla totale sublimazione delle proprie vite nell'arte. Lorenzo Alviati, Riccardo Waitzen e il deforme Bouvard sono tre anime tormentate, completamente avviluppate nella profonda ed egoistica soddisfazione artistica e musicale.
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In nuova edizione, riveduta e aggiornata (con l'aggiunta di un nuovo capitolo e di una piccola appendice), riappare Kreisleriana di Robert Schumann di Antonio Rostagno. I Kreisleriana di Robert Schumann, una delle opere più singolari nel repertorio del compositore tedesco, sono una suite di otto fantasie per pianoforte. Questa suite deve il suo nome al direttore d'orchestra Johannes Kreisler, personaggio nato dalla fantasia di E.T.A. Hoffmann.
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Da uno dei padri fondatori dell’Italia come nazione, un veloce e agile compendio su filosofia, politica risorgimentale e musica, centrato sulle idee e i gusti artistici mazziniani e ambientato nel panorama melodrammatico della prima metà dell’Ottocento, governato dalla maestosa figura di Gioacchino Rossini.
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La figura di Francesco Cilea, al giorno d'oggi, viene ricordata esclusivamente per il suo capolavoro: il melodramma Adriana Lecouvreur. Pochi sanno però che la sua carriera fu costellata di grandi e piccole opere, di un incessabile processo di raffinazione, e soprattutto di un'instancabile lavoro didattico e organizzativo.
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Franco Faccio, compositore e direttore d’orchestra, fu uno dei grandi protagonisti della vita musicale milanese della fine del XIX secolo. Attraverso questa biografia De Rensis ripercorre la parentesi artistica di questo interessante musicista – la stesura delle sue opere, in primis l’Amleto, la sua attività didattica e quella di direttore d’orchestra – mettendola inevitabilmente in continua relazione con l’ambiente musicale e intellettuale circostante. In tal modo emergono di prepotenza le figure di Giuseppe Verdi e Arrigo Boito, il circolo scapigliato, il salotto Maffei, Giulio Ricordi e tutti i più o meno noti artisti dell’epoca. De Rensis offre così una panoramica completa di uno dei periodi più intensi della storia musicale italiana.
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Dies irae connette in un percorso che si dispiega nel tempo, dal Cinquecento all’Ottocento, evidenze antropologiche, riflessione filosofica, dati statistici ed esperienze artistiche, per dare un senso alla storia del requiem, immagine riflessa degli uomini rinviataci dalla storia della morte. Per individuare nessi coi percorsi della coscienza collettiva sulla morte, in Dies irae la storia del requiem è stata interrogata da una prospettiva musicale, volta a osservare, da diverse angolazioni (storia della mentalità, ricerca documentaria d’archivio, analisi musicale), momenti e opere. Due i principali percorsi d’indagine: le origini della messa per i defunti e il rapporto tra musica e testo liturgico; il cammino di secolarizzazione del requiem letto attraverso la lente di messe composte negli anni della Rivoluzione francese e della Restaurazione.
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In questo piccolo epistolario, Gaetano Donizetti svela il proprio lato più intimo. Le lettere, scritte dopo la morte dell'adoratissima moglie, mostrano quegli aspetti del compositore che difficilmente avrebbero potuto trasparire dalle sue opere: i suoi passatempi, le sue amicizie, i suoi gusti, ma anche e soprattutto l'instancabile energia che mosse - in anni certo difficili - la sua vita e la sua carriera. Alla corrispondenza di Donizetti è premessa l'introduzione di Eugenio Checchi, interessante figura di giornalista-musicologo e patriota; le note alle lettere si avvalgono invece degli eruditi contributi di Filippo Marchetti e Alessandro Parisotti.