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I processi creativi e compositivi propri della moderna canzone d’autore, intesa come fenomeno culturale e genere poetico-musicale non solo italiano ma di respiro internazionale, attendono ancora oggi di essere studiati in modo approfondito, sulla base di riflessioni e metodologie adeguate; quelle qui proposte in via sperimentale riguardano il caso specifico ma altamente rappresentativo di Chico Buarque (Rio de Janeiro, 19 giugno 1944), esponente di punta della Música Popular Brasileira, prolifico e ancora attivo artefice di uno dei più ricchi e autorevoli canzonieri della nostra epoca. La suddivisione del volume in due parti ne riflette il duplice taglio teorico-estetico e filologico-analitico, reso possibile, su entrambi i piani, dalla generosa disponibilità dimostrata dal cantautore brasiliano nei confronti dello studioso suo interlocutore: alla base dell’intero lavoro vi è infatti una serie di conversazioni dirette e scambi epistolari, integrata da una non meno preziosa messe di materiali sonori privati messi a disposizione dallo stesso cantautore per uno studio finalmente concreto e sistematico del suo processo compositivo. La trascrizione e analisi di 24 schizzi e abbozzi sonori (alcuni dei quali digitalizzati e resi fruibili all’ascolto in forma di file audio mp3), in particolare, ha permesso di ricostruire la nascita e graduale messa a fuoco, musicale prima ancora che verbale, della canzone Carioca (1998), capolavoro della maturità, ora apprezzabile anche come il frutto di una delle più articolate, faticose e metamorfiche imprese creative di Chico Buarque.
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Perché scegliere la Bibbia per il libretto di un’opera? Che cosa hanno in comune il Nabucco di Verdi e il Mosè di Rossini? Franco Piperno ci aiuta a rispondere queste domande con il suo primo libro pubblicato per NeoClassica. A partire dalla metà degli anni ’80 del 1700 a Napoli e in altre piazze teatrali italiane venne aggiunta al calendario operistico una stagione in tempo di quaresima caratterizzata da opere su soggetto veterotestamentario. Da questo momento prende avvio e si consolida una tradizione di sacrodrammi biblici che giungerà fino al Nabucodonosor di Giuseppe Verdi e Temistocle Solera (1842), di fatto e di diritto appartenente alla predetta tradizione.
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Il presente volume raccoglie le riflessioni emerse durante il Convegno Storico Internazionale «Paolo Rolli e la musica» che si è svolto a Todi il 20 novembre 2015 in occasione del 250° anniversario della morte del poeta. I saggi cercano di dare ulteriore luce a un intellettuale che, in modo non dissimile a ciò che farà pochi anni dopo Metastasio, ha dedicato gran parte della sua vita a promuovere la cultura italiana in Europa, anche – se non soprattutto – attraverso la scrittura di libretti d’opera, cantate e canzonette che sono stati intonati, a partire dai coevi Georg Friedrich Händel, Giovanni Bononcini e Nicola Porpora, da tre generazioni di compositori.
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Etnografie Sonore / Sound Ethnographies è un semestrale peer reviewed, multimodale, pubblicato on-line e a stampa, con contributi in italiano e in inglese. Nasce dall’esperienza di ricerca dell’etnomusicologia italiana e si propone come terreno di incontro in ambito internazionale per tutte le prospettive di indagine che affrontano la complessità e la trasformazione delle pratiche musicali. Incoraggia uno sguardo etnografico, volto alla documentazione e all’analisi dei comportamenti sonori, coreutici, sociali a livello individuale e di gruppo.
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La biografia del soprano Emma Zilli (Udine, 1863 – L’Avana, 1901) consente di percorrere un viaggio nel mondo operistico del tardo Ottocento attraverso l’esperienza di un’acclamata interprete, le sue esibizioni, le tournée e gli incontri con i personaggi più influenti dell’epoca, come Giuseppe Verdi, Giulio Ricordi, Giacomo Puccini e Franco Faccio. Apprezzata fin da subito dall’editore milanese per le sue qualità attoriali e canore, fu scelta da Verdi per il suo Falstaff – fu la prima interprete di Alice Ford. La Zilli legò il suo nome ai più celebri melodrammi dell’epoca, diventando un’artista di riferimento per le opere pucciniane e verdiane.
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In questo numero di Etnografie Sonore / In this number: Vincenzo Della Ratta - Preliminary Observations Concerning Music for the Kwangkay Secondary Mortuary Ritual of the Dayak Benuaq (East Kalimantan, Indonesian Borneo) Gianira Ferrara - Suoni e memorie d’Angola nel Portogallo postcoloniale Eloisa Zoia - Le saetas dialogadas: tre esempi di dialogia musicale Giovanni Ragni -Il chjam’è rispondi in Corsica: una pratica di canto improvvisato fra tradizione e spettacolarizzazione Nico Staiti - One Ceremony, Two Perspectives: Wedding and Music of a Diasporic Roma Community -
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In questo numero di Etnografie Sonore / In this number:- Nishadi Meddegoda - The “World” in Some Popular Sinhala Reggae, Hip Hop, and Pop Songs
- Samuel Horlor - Chinese Street Pop and Performing with the Urban Environment
- Giovanni Vacca - Città su disco: Napoli, Roma, Milano
- Luca Recupero - On the Jew’s Harp in Sicily: A First Contribution
- Ilario Meandri - Un tentativo di falsificazione (non riuscito) della teoria della quintina proposta da Giuliano d’Angiolini
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In questo numero di Etnografie Sonore / In this number:- Gerhard Kubik - Musical Bows and the Spirit of Human Discovery
- Alessandro Cosentino - «Less Is More, My Friend!». Sibongile Kgaila and Solly Sebotso: Four-String Guitar Song Composers from Botswana
- Giulia Ferdeghini e Ilario Meandri - Analisi formulaica e caratterizzazione oicotipica in etnomusicologia: il caso delle epiche curde Mem û Zîn e Kelaê Dimdim
- Grazia Magazzù - Competenze femminili nel canto a più voci di ambiente contadino della Sicilia orientale
- Matías Isolabella and Raquel Jiménez Pasalodos - From Mud to Music: The Production and Uses of Clay Drums in Morocco